VENERDI' SANTO - Processione dei Misteri

La processione dei Misteri l'ultima processione del Venerdì Santo ed avviene in tarda serata, con inizio alle ore 21.00, organizzata dalla Confraternita del SS. Rosario  che ha sede nella chiesa omonima.
Prima del Concilio Vaticano II si svolgeva nel pomeriggio del Giovedi Santo ma, dopo le modifiche apportate ai riti dalle direttive conciliari, è stata posticipata alla sera del Venerdì Santo, come tutt’oggi si svolge.
La processione è composta da sette pregevoli gruppi statuari in legno e cartapesta, realizzati nell'Ottocento dal sacerdote Mons. Luigi Prenestino ("Gesù nell'Orto degli Ulivi", "Gesù Flagellato", "Gesù Deriso", "La Veronica", "La Crocifissione", "Cristo Morto" e la "Addolorata"). Più precisamente, il "Gesù flagellato" e la "Addolorata" sono invece opera dei Morani, apprezzata famiglia di scultori polistenesi del secolo XIX.
Le statue sono portate a spalla da giovani che vestono un saio bianco e che un tempo portavano un cappuccio nero, attualmente abolito.
Inoltre prendono parte al sacro corteo moltissime ragazze che in gruppi di dieci precedono ogni gruppo statuario. Sono vestite in nero, portano un velo nero sul capo e reggono in mano una torcia (sono chiamate "torcifere"). Ci sono poi altri giovani, sempre con saio bianco e cappuccio nero, che portano i vari simboli della Passione: croce, scala, calice, corda ecc.
Tre giovani aprono la processione; quelli a destra e sinistra reggono una torcia, quello al centro porta un vessillo nero, colore che esprime dolore e lutto.
 

Seguono le "torcifere", dieci giovani donne, vestite di nero, che reggono le torce.


Viene poi il primo gruppo. Sulla "varetta" vi è "Gesù nell’orto degli ulivi", una delle migliori opere del Prenestino.


Aprono il secondo gruppo due portatori: uno regge il "gallo", l'altro il "calice".


Segue un altro gruppo di dieci "torcifere", quindi il "Gesù Flagellato".
 

Il terzo gruppo è aperto da due giovani che innalzano l’uno un "drappo rosso" e l’altro un "drappo bianco".


Ci sono poi le "torcifere", quindi il terzo gruppo dei Misteri, quello del "Gesù Deriso".


Due portatori di "corda" e altre dieci donne in nero che reggono la torcia precedono il quarto gruppo detto "La Veronica" che rappresenta Gesù che cade sotto la croce.


Il quinto gruppo viene aperto da sei portatori con i seguenti simboli: la "scala", la "corda", ancora la "corda", il motto "SPQR", l' "àncora" ed un altro motto "SPQR".

 
Vengono poi le "torcifere" e "La Crocifissione".


Il sesto quadro, viene preceduto da nove portatori che reggono i "chiodi", la "spugna", il "martello", tre "croci" e tre "corde". Vengono poi le "torcifere" che precedono il gruppo più significativo, il cosiddetto "Tumulo" ossia "Cristo Morto" ai lati del quale vi sono dei Carabinieri in "Grande Uniforme"; dietro prende posto la giunta municipale.


Ci sono anche i chierichetti e il parroco che porta in capo la corona di spine e regge la croce.
Ancora le donne con torcia e poi la "Addolorata".


Segue la banda locale che esegue marce funebri composte appositamente da due musicisti polistenesi in epoche remote, i maestri Valensise e Rodinò. Dietro ancora il popolo dei fedeli.
La processione dei Misteri dura un paio di ore, si snoda con solennità e nel massimo silenzio e percorre un lungo itinerario, in modo che vengano toccati tutti i quartieri cittadini.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal sito "Settimana Santa di Polistena".
- Foto tratte dal sito "Settimana Santa di Polistena".